Il Papa, “sto affrontando un periodo di prova”. Dopo 31 giorni di ricovero prima foto del Pontefice al Gemelli

ROMA – La Sala stampa della Santa Sede ha diffuso ieri, domenica 16 marzo, la prima foto di papa Francesco al Policlinico Gemelli, dov’è ricoverato dalla scorso 14 febbraio per una polmonite bilaterale. Il Pontefice vi è ritratto di spalle di tre quarti, sulla sedia a rotelle e senza le cannule dell’ossigeno al naso, raccolto in preghiera nella cappella dell’appartamento al decimo piano del Policlinico Universitario, dove ieri mattina ha concelebrato la messa.
Finisce così, al trentunesimo giorno di ricovero, l’attesa per un’immagine di Francesco durante la sua degenza, della quale finora non era stato ritenuto di dare testimonianza visiva.
“Sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me”, dice il Papa nel testo dell’Angelus che, alla quinta domenica consecutiva, anche per è stato diffuso solo in forma scritta. “Il nostro fisico è debole – sottolinea Francesco – ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza”.
“Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! – afferma il Pontefice – Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore”.
“Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al “Gemelli” in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi”, dice ancora il Papa, mentre ieri gruppi di bambini gli hanno fatto sentire la loro vicinanza, portati al Gemelli – tra gli altri – dalle scuole cattoliche Fidae, dalle Scuole di pace della Comunità di Sant’Egidio e dal Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini.
“Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”, aggiunge Francesco, che mai rinuncia a ripetere al mondo il suo appello di pace.
“E preghiamo per la Chiesa, chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea sinodale. Ringrazio la Segreteria generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno – conclude il testo dell’Angelus, a proposito del nuovo percorso indetto dal Papa per l’attuazione della sinodalità nella Chiesa -. La Vergine Maria ci custodisca e ci aiuti ad essere, come Lei, portatori della luce e della pace di Cristo”.
Sempre ieri, papa Francesco ha espresso il suo “profondo cordoglio” e assicurato “la sua spirituale vicinanza ai feriti” nel drammatico incendio scoppiato nella notte in una discoteca di Kocani, in Macedonia del Nord, che ha provocato 59 vittime e 155 feriti. Lo si legge in un telegramma a firma del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, indirizzato al vescovo di Skopje, monsignor Kiro Stojanov. Nel testo, Francesco assicura “il ricordo nella preghiera per quanti hanno perso la vita”, e invoca “il celeste conforto per coloro che soffrono le conseguenze” di una prova così dura.
Nell’ultimo bollettino medico, diffuso sabato pomeriggio, delle condizioni cliniche del Papa si diceva che “sono rimaste stabili, confermando i progressi evidenziati nell’ultima settimana”. “Prosegue l’ossigenoterapia ad alti flussi, riducendo progressivamente la necessità di ventilazione meccanica non invasiva nelle ore notturne”, aggiungeva il referto. Il Pontefice “necessita ancora di terapia medica ospedaliera, di fisioterapia motoria e respiratoria; tali terapie, allo stato, fanno registrare ulteriori, graduali miglioramenti”.
[Foto: Sala stampa della Santa Sede]