Ecuador: le forze dell’ordine riprendono il controllo delle prigioni e liberano gli ostaggi
Sono 11 gli agenti di polizia e 201 i funzionari carcerari liberati in Ecuador in sette prigioni del Paese dove erano stati presi in ostaggio dai detenuti in rivolta.
In almeno un caso, quello del penitenziario maschile di Esmeraldas, la mediazione della Chiesa cattolica era riuscita a ottenuto il rilascio degli ostaggi senza violenza, spiega l'agenzia vaticana Fides. Anche in questo caso il carcere è tornato sotto il controllo del governo dopo lo spiegamento di almeno un migliaio di soldati. Gli agenti hanno perquisito tutte le celle e hanno rinvenuto armi da fuoco, esplosivi, coltelli, droga e cellulari
La situazione sta tornando alla normalità nelle principali città del Paese, a iniziare da Quito e Guayaquil, teatro di scontri scatenati da diverse bande criminali.
L’azione congiunta di polizia ed esercito ha permesso di riprendere il controllo della carceri e di arrestare 1.327 persone accusate delle violenze dei giorni scorsi. Da quando il 9 gennaio è stato dichiarato lo stato di guerra contro le bande le autorità hanno effettuato 12.974 operazioni nell'ambito del cosiddetto Piano Féniz, in cui sono stati uccisi due agenti di polizia e cinque criminali.
Nello stesso periodo si sono verificati dieci attacchi contro infrastrutture della polizia e tredici attacchi contro infrastrutture pubbliche e private. Il presidente Daniel Noboa intende mettere fine al controllo delle prigioni ecuadoregne da parte di gruppi criminali. La strategia di Noboa, oltre a recuperare il controllo interno delle carceri, si basa sulla costruzione di due mega prigioni sullo stile di quella fatta costruire dal Presidente di El Salvador Nayib Bukele, con la separazione dei boss dai loro “soldati”. Le due carceri di massima sicurezza saranno costruite a Pastaza (Amazonas) e nella zona costiera di Santa Elena.
(Fonte: Fides; Foto: L'Osservatore Romano)