Malaysia: la polizia arresta i membri di Millah Abraham, setta islamica ‘eretica’

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Secondo l’accusa la setta, dichiarata deviante dalle autorità religiose islamiche nel 2019, opera clandestinamente in tutto il Paese. Crede nell’esistenza di un nuovo profeta, recita una shahādah alternativa e cerca di fondere islam, ebraismo e cristianesimo in un’unica fede. Durante gli arresti sono stati sequestrati anche notebook, un computer portatile e telefoni cellulari. Ne riferisce Joseph Masilamany su AsiaNews.

Un uomo di 50 anni, il musulmano Norasid Said, è stato condannato a un mese di carcere e a duemila ringgit malaysiani di multa (poco meno di 400 euro) per aver istruito la moglie su insegnamenti religiosi devianti legati al culto di Millah Abraham. Sempre per lo stesso motivo una coppia e il loro figlio di 16 anni sono stati arrestati e sono sotto inchiesta.

Per il giudice Ruzita Ramli Norasid, un musicista di strada, avrebbe confessato durante l’interrogatorio insegnamenti contrari alla sharia, la legge islamica. Egli è stato accusato di aver commesso il reato dal primo al 30 settembre dello scorso anno ai sensi della sezione 52 del Syariah Criminal Enactment (Negeri Sembilan) 1992, emendato nel 2019. La norma prevede una pena massima di due anni di reclusione o una multa di 5mila ringgit, o entrambe.

Durante il procedimento giudiziario, promosso da Abdul Wafi Ramli, Hafiz Lazim e Amil Yahya, mentre Norasid non era rappresentato da un avvocato, il pubblico ministero ha chiesto alla corte di imporre il massimo della pena, perché la vicenda avrebbe leso la fede dei musulmani. L’imputato, che ha tre figli, ha invocato una pena più lieve perché sieropositivo, lavoratore in proprio e con un reddito inferiore ai 1200 ringgit al mese. Inoltre egli ha chiesto di essere processato per altre due accuse legate ai suoi insegnamenti, che verranno prese in esame a ottobre.

Nel frattempo, una coppia di coniugi e il loro figlio di 16 anni sono stati arrestati per aver seguito gli insegnamenti della stessa setta religiosa “eretica” a Negeri Sembilan, sulla costa occidentale della penisola malaysiana. Il capo dell’unità operativa del Dipartimento per gli Affari religiosi islamici del Negeri Sembilan, Ahmad Zaki Hamzah, ha riferito che la coppia aveva circa 40 anni e che il figlio non frequentava la scuola.

La famiglia si era trattenuta presso la piantagione Felda Sungai Kelamah, a Tampin. La coppia aveva affittato una casa nell’insediamento negli ultimi sei mesi, mentre il figlio era rimasto nella loro casa originaria a Felda Palong 3. Durante gli arresti sono stati sequestrati anche notebook, un computer portatile e telefoni cellulari.

Secondo le autorità religiose, la famiglia aveva aderito agli insegnamenti più stretti della famiglia e li aveva propagandati anche agli abitanti della zona per oltre un anno. Oltre a credere nell’esistenza di un nuovo profeta, offrire una shahādah (la testimonianza di fede con cui un musulmano dichiara di credere in un solo e unico Dio e nella missione profetica di Maometto) diversa e a tentare di fondere tre religioni - islam, ebraismo e cristianesimo - non consumavano carne che non fosse macellata dalla setta.

In tutto questo tempo il gruppo avrebbe operato in modo discreto, incontrandosi in ristoranti o caffè. I membri, compresi i professionisti, sono sparsi in tutto il Paese e hanno un leader non identificato a cui fanno spesso riferimento. La coppia e il figlio sono detenuti in custodia cautelare ai sensi della Sezione 52 del Negeri Sembilan Syariah Criminal Enactment 1992 per “insegnamenti dubbi” e ideologia dalla natura deviante rispetto ai dettami della fede islamica.

Il fenomeno dei gruppi di ispirazione “islamica” considerati devianti non è nuova per l’arcipelago malaysiano: fra gli altri, in passato la nazione del Sud-est asiatico ha dovuto affrontare Al-Arqam, un culto religioso islamico con base nel Paese guidato dal defunto Ashaari Mohammad. Il governo ha messo al bando la setta il 21 ottobre 1994. Più di cinque membri della setta, tra cui Ashaari Mohammad, sono stati arrestati nel loro nascondiglio in Thailandia e riportati in Malaysia per essere detenuti ai sensi della legge sulla sicurezza interna.

Dopo la messa al bando di Al-Arqam, alcune attività sponsorizzate dal gruppo hanno attirato l’attenzione e le critiche dei media, tra cui il “Club della poligamia Ikhwan” e il “Club delle mogli obbedienti”.  Due libri scritti da Khadijah Aam, moglie di Ashaari Mohammad, sono stati vietati per motivi religiosi, tra cui l’affermazione che Ashaari Mohammad fosse stato dotato da Allah di poteri soprannaturali.

[Questo articolo di Joseph Masilamany è stato pubblicato sul sito di AsiaNews, al quale rimandiamo: Photo Credits: AsiaNews]