Il card.Parolin incontra Zelensky a Kiev. Il leader ucraino, "abbiamo discusso il ruolo del Vaticano per una pace giusta"

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In uno dei momenti finali della sua visita in Ucraina, iniziata venerdì scorso e che si concluderà domani, il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha incontrato oggi a Kiev il presidente Volodymyr Zelensky.

L'annuncio è stato dato dallo stesso capo di Stato sul suo profilo X: "Ho avuto un incontro significativo con il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin. Abbiamo discusso delle conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina, del terrorismo aereo in corso, della difficile situazione umanitaria e degli esiti del nostro incontro con Papa Francesco a giugno in Italia". "Ci siamo concentrati in particolare sulle decisioni del primo vertice di pace e sul ruolo del Vaticano nello stabilire una pace giusta e duratura per l'Ucraina. Sono grato per il sostegno del Cardinale al nostro Paese e al nostro popolo", ha aggiunto il presidente ucraino.

Si tratta del momento più importante della visita del card. Parolin come inviato del Papa in Ucraina, che prima a Leopoli e Odessa, poi al santuario mariano di Berdychiv e infine a Kiev, ha visto incontri non solo di tipo pastorale e religioso con i rappresentanti e i fedeli delle Chiese locali, ma anche politico-istituzionale, come quelli di ieri con il primo ministro Denys Shmyhal e il presidente del Parlamento Ruslan Stefanchuk, con i quali si è soffermato in particolare sugli aspetti relativi alla fornitura di assistenza umanitaria e al contributo offerto al processo di restituzione dei bambini e dei prigionieri ucraini deportati in Russia.

Oltre a portare in ogni occasione, e "dal vivo", la solidarietà e la vicinanza del Papa alla popolazione stremata dalla guerra, sono stati messi in campo da Parolin nuovi importanti tasselli di quella "diplomazia umanitaria" e "del dialogo", tanto cara al Pontefice per la ricerca di possibili vie di pace, e già esplicitata attraverso le missioni a Kiev e a Mosca del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. Una pace, ha detto lo stesso cardinale di Stato domenica durante la messa al santuario di Berdychiv a chiusura del pellegrinaggio dei cattolici ucraini, che pur sembrando "un miracolo" in questo Calvario che vive il Paese, "non è impossibile".

Stamane, tra l'altro, Parolin si è recato nell'ospedale pediatrico Okhmatdyt che ancora porta i segni del bombardamento russo dello scorso 8 luglio. Nel nosocomio di Kiev il porporato ha visitato i reparti che sono stati riaperti per primi, soffermandosi a parlare con i genitori e i bambini ricoverati. Il segretario di Stato vaticano ha rivolto loro parole d'incoraggiamento e ha ringraziato medici e personale sanitario, mentre gli venivano mostrati alcuni disegni dei piccoli pazienti. Un filmato della visita è stato diffuso su YouTube tramite i canali social della Segreteria di Stato.

Poi l'incontro con Zelensky, evento culminante della sua missione. Sempre su X, l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, presente all'incontro, lo ha definito come il "momento finale della visita in Ucraina del segretario di Stato della Santa Sede, ma già il passo successivo nello sviluppo di una cooperazione molto positiva e fruttuosa tra l'Ucraina e la Capitale Apostolica". Si attendono nuovi capitoli, quindi, ancora tutti da scrivere e con un ruolo ben definito per il Vaticano.

Intanto, sul suo profilo X @Terza Loggia, la Segreteria di Stato vaticana ha fatto sapere che anche al presidente Zelensky il card. Parolin "ha ribadito la vicinanza del Papa e l'impegno a trovare una pace giusta e duratura per la martoriata Ucraina".

“La Santa Sede farà tutto il possibile affinché venga trovata una formula di pace operativa e giusta per porre fine all’aggressione russa in Ucraina”, ha commentato l'arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che parla della visita del cardinale Parolin nel Paese definendola “storica”.  “Oggi - ha osservato Shevchuk -  molti smettono di parlare della tragedia del popolo ucraino, e quindi la sua visita da noi non è solo un gesto per manifestare solidarietà al popolo ucraino da parte di papa Francesco, ma è anche un messaggio alla comunità internazionale”.

Parolin, ha rimarcato Shevchuk, ha sottolineato che la diplomazia vaticana "ha un unico obiettivo, promuovere una pace giusta e prevenire la guerra" perché "la guerra non può mai essere uno strumento per risolvere i problemi contemporanei, perché la guerra è sempre una sconfitta per l'umanità". Pertanto, Parolin ha dichiarato che "il Vaticano, fin dall'inizio, sostiene la Formula di Pace del presidente dell'Ucraina. Ovviamente, sostiene in modo specifico le aree dove ha competenza, in particolare nelle questioni umanitarie".

Dopo l'incontro ufficiale di ieri con il segretario di Stato vaticano, il presidente Volodymyr Zelensky "ha conferito a Sua Eminenza l'Ordine al Merito, sottolineando il suo ruolo eccezionale nello sviluppo delle relazioni bilaterali e nel sostegno all'Ucraina durante il terribile periodo dell'aggressione russa", ha riferito su X l'ambasciatore di Kiev presso la Santa Sede, Andrii Yurash.

Commentando infine sui suoi profili social la visita del card. Parolin, Zelensky ha affermato: "Apprezzo questo significativo gesto di sostegno all'Ucraina, al popolo ucraino e al nostro desiderio di vivere pacificamente nel nostro Stato". "È essenziale per noi e per la causa della pace che il Vaticano rimanga attivo nel proteggere vite umane e nel sostenere l'attuazione della Formula di Pace, in particolare per quanto riguarda il rilascio dei prigionieri", ha aggiunto il presidente ucraino.

[Photo Credits: X.com/Segreteria di Stato della Santa Sede]