Orbàn dal Papa, "dobbiamo cogliere l'opportunità della pace"
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Il premier ungherese, "abbiamo bisogno il prima possibile di un cessate il fuoco in Ucraina".
CITTÀ DEL VATICANO, 5 DIC - "La missione di pace continua! Ho fatto visita al Santo Padre perché dobbiamo cogliere l'opportunità della pace". E' quanto ha scritto su X il premier ungherese Viktor Orbàn, dopo essere stato ricevuto ieri mattina in udienza da papa Francesco in Vaticano. "Mentre il mondo si prepara al Natale, molti leader europei stanno sostenendo la continuazione e l'intensificazione della guerra tra Russia e Ucraina - ha affermato ancora, pubblicando un video dell'incontro col Pontefice, il primo ministro d'Ungheria, che a Roma ha incontrato anche la premier Giorgia Meloni -. È pericoloso! Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco il prima possibile per cogliere l'occasione per la pace".
Il colloquio privato tra i due, nello Studio dell'Aula Paolo VI e prima dell'udienza generale del Pontefice in Piazza San Pietro, è durato 35 minuti. Al termine, dopo la presentazione della delegazione ungherese c'è stato lo scambio dei doni. Il Papa ha donato a Orbàn un'opera in terracotta dal titolo "Tenerezza e amore". Quindi i volumi dei documenti papali, il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev. Il primo ministro ungherese ha invece donato a Francesco una copia della "Vita di Gesù Cristo" di P. Didon, del 1896, e una cartina della Terra Santa, del 1700.
"Nel corso dell'incontro in Segreteria di Stato, svoltosi in un clima cordiale, sono state sottolineate le solide e fruttuose relazioni bilaterali ed è stato espresso vivo apprezzamento per l'impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo e il benessere della società ungherese", ha poi riferito il comunicato della Sala stampa della Santa Sede sull'udienza di papa Francesco a Orbàn, il quale si anche è incontrato con il card. Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Miroslaw Wachowski, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati.
"Durante il dialogo - prosegue la nota -, ci si è soffermati soprattutto sulla guerra in Ucraina, ponendo attenzione alle sue conseguenze umanitarie e agli sforzi per favorire la pace". Inoltre, "sono stati esaminati altri temi di comune interesse, quali la Presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione Europea, il ruolo centrale della famiglia e la protezione delle giovani generazioni".
Sempre prima dell'udienza generale, il Papa ha ricevuto nell'Auletta dell'Aula Paolo VI le suore della Sacra Famiglia di Nazareth, in occasione del 150/o anniversario di fondazione. "Non possiamo dimenticare le tante famiglie devastate dalla guerra e dalla violenza, sfollate dalla propria casa, o fuggite dal loro paese - ha detto loro -. La vostra preghiera e le vostre generose opere di carità manifestino sempre l'amore di Gesù, affinché possiate essere segni di speranza per quanti vivono in ogni genere di difficoltà".
Quindi, al termine dell'udienza generale - la prima con sintesi tradotta in cinese e saluto del Pontefice ai fedeli di quella lingua - ha lanciato un nuovo appello di pace, applaudito dai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "Per favore, continuiamo a pregare per la pace", ha detto. "La guerra è una sconfitta umana - ha proseguito -. La guerra non risolve i problemi. La guerra è cattiva. La guerra distrugge".
"Preghiamo per i paesi in guerra - ha affermato ancora Francesco -. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar". "Tanti bambini morti! Tanti innocenti morti! - ha quindi esclamato con voce accorata - Preghiamo perché il Signore ci faccia arrivare alla pace. Preghiamo sempre per la pace".
[Foto: X.com/Orbàn Viktor]