Il card. Ravasi, "il cristiano in politica deve avere una carica al di là dell'ordinario"

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Intervista a Credere. "Oggi manca un grande respiro di valori e progetti. A furia di accontentarci delle cose piccole e basse, diventiamo incapaci delle grandi".

"Cristo ha abbattuto il muro di separazione tra ebrei e gentili. In questo modo cerchiamo di orientare tutti, credenti e non credenti, verso un orizzonte di speranza". Esordisce così il cardinale Gianfranco Ravasi, biblista, teologo e ideatore del “Cortile dei gentili” nella lunga intervista rilasciata a Credere nel numero da oggi in edicola, in preparazione del Giubileo 2025.
"Il Giubileo ha molto da dire a quanti credono e anche a chi non crede", racconta Ravasi. A proposito della Speranza, tema del Giubileo, il porporato spiega, citando Péguy, che "è la sorella minore che spinge avanti fede e carità; 'una vita senza ricerca non merita di essere vissuta'", aggiunge l'ex 'ministro della Cultura' del Vaticano citando Platone, "e questa è la tensione, la speranza. È un dono che vorrei augurare anche ai nostri lettori".
E su come coltivare e promuovere la speranza in politica a partire da chi è stato appena eletto in Europa, il porporato consiglia attenzione verso "i sofferenti, ai poveri anche nello spirito, come chi si trova in solitudine e in malattia. Dall’altra parte ci sono i valori dell’umanità, dell’essere uomo e donna, i discorsi delicati sulla vita, sull’identità delle persone. Il cristiano in politica deve avere quella carica che va al di là dell’ordinario". E aggiunge: "Nella politica attuale sono tutti di ordinaria amministrazione, senza un grande respiro di valori, di progetti. A furia di accontentarci delle cose piccole e basse, diventiamo incapaci delle grandi".
Infine, su che cosa spera per la Chiesa del domani Ravasi confida: "Quella che Francesco continua a sottolineare e a esigere. Quella di aprirsi negli orizzonti. Attraverso le porte spalancate della Chiesa possiamo entrare nella piazza dove si consumano i commerci, si dicono le bestemmie, c’è chi non crede, nel mondo del riso e delle lacrime delle persone".
[Photo Credits: Cortile dei Gentili]