Il Papa ai Paesi in guerra, "fermatevi per negoziare". Domani riceve 5 famiglie di ostaggi israeliani

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CITTÀ DEL VATICANO, 07 APR - Papa Francesco rinnova il suo appello ai Paesi in guerra a deporre le armi per lasciare spazio a negoziati di pace. E torna ad esortare, argomentando il suo richiamo con altre parole, a quella capacità di "alzare bandiera bianca" che tanto aveva fatto discutere dopo le anticipazioni della sua intervista alla Tv svizzera Rsi.

Intanto domani mattina, intorno alle 8.30, il Papa riceverà in Vaticano i familiari di cinque ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. I parenti degli ostaggi sono giunti oggi a Roma con il ministro degli Esteri Israel Katz, che domani incontrerà a sua volta in Vaticano il segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Paul Richard Gallagher. L'incontro col Papa è invece riservato ai soli familiari.

"Non venga meno la nostra preghiera per la pace, una pace giusta e duratura, in particolare per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele", ha detto oggi Francesco alla recita del Regina Coeli davanti ai 15 mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro. "Lo Spirito del Signore risorto illumini e sostenga quanti lavorano per diminuire la tensione e favorire gesti che rendano possibili i negoziati", ha aggiunto quindi il Pontefice. E ha ribadito: "Che il Signore dia ai dirigenti la capacità di fermarsi un po' per trattare, per negoziare".

Nella domenica che Giovanni Paolo II intitolò alla Divina Misericordia, il Pontefice si erge ancora contro la "retorica bellicista" che invade sempre più il discorso politico e contro l'uso indiscriminato delle armi che rischia di amplificare e allargare i conflitti fino a esiti imprevedibili.

Già ieri in un post su X sul suo account @Pontifex, il Papa aveva ricordato: "Domani celebriamo la Domenica della Divina Misericordia. Non dubitiamo mai dell'amore di Dio, ma affidiamo con costanza e fiducia la nostra vita e il mondo al Signore, chiedendogli in particolare una pace giusta per le nazioni martoriate dalla guerra".

Ed oggi, come terreno di pacificazione e di fratellanza universale, Bergoglio ha evocato anche il mondo dello sport.

"Ieri ricorreva la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace - ha spiegato sempre al Regina Caeli -. Tutti sappiamo quanto praticare uno sport possa educare a una socialità aperta, solidale, senza pregiudizi". "Ma per questo ci vogliono dirigenti e formatori che non puntano solo alla vittoria o al guadagno - ha osservato -. Promuoviamo uno sport che favorisca l'amicizia sociale e la fraternità!".

E nel suo commento alle letture del giorno, prima della preghiera mariana, il Papa oggi ha avvertito che "seguendo le strade del piacere e del potere non si trova la felicità". Insomma, "non è così che si 'ha la vita'". E l'alternativa è "l'incontro con Gesù". Ma la domanda finale interpella tutti: "mi lascio spingere da Lui ad amare i fratelli e le sorelle e a sperare ogni giorno? Ognuno pensi a questo".

(Questo articolo è stato pubblicato oggi dall'ANSA; Photo Credits: Vatican News)