"Onore alle vittime del genocidio di Srebrenica", messaggio di solidarietà dell'Islam italiano

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Giovedì 11 luglio, presso l’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi” di Palazzo Valentini a Roma, si è tenuto un incontro di commemorazione del genocidio di Srebrenica, perpetrato nel 1995, per il quale il popolo bosniaco e le comunità bosniache presenti in Italia richiedono il giusto riconoscimento come un atto, fra i tanti che, nel silenzio e nell’indifferenza, ha posto una grave ipoteca sulla storia, cultura e religione di un’intera popolazione dalle radici nobili e antiche, per seguire logiche e disegni di una diversa visione geopolitica internazionale.

La tavola rotonda, moderata dallo scrittore Gianfranco Attili, ha visto la partecipazione di S.E. Amira Arifović Harms, Ambasciatrice della Bosnia-Erzegovina in Italia; Fatima Neimarlija, presidente di “Bosna u Srcu”; rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e del Comune di Roma; il regista Ado Hasanovic e Emir Suljagić in diretta dal Memoriale di Potocari; Augusto D’Angelo, docente di Storia contemporanea presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza e Abu Bakr Moretta, presidente della COREIS.

"La Bosnia rappresenta un esempio di nazione europea di nobili radici islamiche e dimostra come l’Islam, nei suoi valori e nelle sue varietà culturali, non sia legato soltanto a popoli, lingue e culture extraeuropei", si legge in una nota della Coreis.

Il presidente Abu Bakr Moretta è intervenuto alla tavola rotonda di Palazzo Valentini in segno di vicinanza fraterna sottolineando che “come viene detto nella stessa dichiarazione di Sarajevo, bisogna che anche i nostri leader politici lavorino di più per preservare e rafforzare la libertà di espressione, di conoscenza e di credo che sono vitali per il funzionamento delle democrazie”. Nel suo intervento Abu Bakr Moretta ha ripreso alcuni passi di un recente sermone dedicato proprio alla memoria dell’11 luglio, pronunciato dal Gran Mufti di Bosnia Dr. Husein Kavazović nella storica Moschea Gazi Husrev Bey il 5 luglio scorso.

L’intervento dell’11 luglio fa seguito al recente incontro per giovani Ambasciatori del Dialogo ebrei e musulmani organizzato dal MJLC (Muslim-Jewish Leaders’ Council) e ospitato proprio a Sarajevo dal 19 al 22 maggio scorsi.

[Photo Credits: Coreis]