Gaza: per le ong risoluzione Onu positiva, ma chiedono immediatezza e cessate il fuoco più ampio

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Le organizzazioni non governative e quelle per i diritti umani reagiscono positivamente alla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, grazie all'astensione degli Stati Uniti, per un cessate il fuoco a Gaza, ma chiedono tempi celeri e una durata più lunga, se non definitiva, per la tregua.

Save the Children, "subito cessate il fuoco, vita dei bambini appesa a un filo"

“A più di un milione di bambini intrappolati a Gaza è stata concessa oggi la speranza di una breve tregua, dopo il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a favore di una risoluzione temporanea per il cessate il fuoco”, ha affermato ieri Save the Children.

Tuttavia, “sebbene la risoluzione odierna sul cessate il fuoco sia un passo fondamentale, è cruciale che sia attuata immediatamente e sostenuta in modo definitivo per proteggere i bambini e prevenire ulteriori atrocità”, ha aggiunto l’organizzazione.

“La decisione odierna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha il potenziale per diventare un’ancora di salvezza per i minori di Gaza, che vengono bombardati, mutilati e affamati. Questa risoluzione chiede un cessate il fuoco temporaneo immediato, che deve essere attuato subito e prorogato in via definitiva, perché la vita dei bambini è appesa ad un filo”, ha dichiarato Xavier Joubert, direttore di Save the Children nei Territori palestinesi occupati.

“Il mondo sta osservando se gli Stati membri adempiono ai propri obblighi e traducono queste parole in fatti. La comunità internazionale – Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Assemblea generale e tutti i suoi Stati membri – deve compiere passi rapidi e significativi per attuare immediatamente la decisione odierna e fare tutto ciò che è in suo potere per garantirne l’estensione definitiva. La vita dei bambini dipende da questo. Se questo risultato non sarà pienamente raggiunto, sarà l’ennesimo fallimento, con conseguenze devastanti per i più piccoli”, ha concluso Joubert.

Amnesty International, "si apra la strada a un cessate il fuoco definitivo"

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede un immediato cessate il fuoco “per la durata del mese di Ramadan, che porti a un cessate il fuoco duraturo e sostenibile”, così come il ritorno in libertà immediato e senza condizioni degli ostaggi e un maggiore accesso degli aiuti umanitari a Gaza. “Una risoluzione attesa da tempo. Ora, per alleviare le perdite di vite umane e affrontare le sofferenze e le devastazioni di massa a Gaza, è fondamentale che sia attuata immediatamente e apra la strada a un cessate il fuoco definitivo”, ha dichiarato Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

“Non c’è un momento da perdere. Le autorità israeliane devono fermare immediatamente la loro brutale campagna di bombardamenti su Gaza e facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari. Israele, Hamas e gli altri gruppi armati devono operare perché il cessate il fuoco duri. Gli ostaggi civili devono tornare immediatamente in libertà. Tutti i palestinesi arbitrariamente detenuti in Israele, compresi i civili arrestati a Gaza, devono essere a loro volta scarcerati”, ha aggiunto Callamard.

“La popolazione palestinese a Gaza è a rischio di genocidio, oltre 32.000 persone sono state uccise, i bambini muoiono di fame, la carestia causata da Israele è imminente e ampie parti della Striscia di Gaza sono state rese inabitabili a causa della brutale campagna di bombardamenti israeliana”, ha ammonito Callamard.

“La risoluzione dev’essere accompagnata da una mutata pressione politica, che preveda anche un embargo immediato e totale sulle forniture di armi, in modo che si possa arrivare a uno stop permanente dei combattimenti e a cambiare la terribile situazione sul terreno a Gaza nel più lungo periodo”, ha proseguito Callamard.

“Nelle ultime settimane il voto al Consiglio di sicurezza ha finito per diventare un gioco politico farsesco, con tragiche conseguenze per i civili: gli stati membri permanenti, tra i quali Usa e Russia, hanno abusato del loro potere di veto per bloccare le opposte proposte di risoluzione. La comunità internazionale deve ora mettere da parte questi giochi e dare priorità a salvare vite umane assicurando che la risoluzione odierna apra la strada a un cessate il fuoco sostenibile”, ha sottolineato Callamard.

“Sollecitiamo gli Usa, che in precedenza avevano posto il veto su tre risoluzioni che chiedevano un immediato cessate il fuoco, a sospendere le forniture di armi a Israele e a usare il loro ruolo di alleati-chiave per ottenere da Israele che accetti un cessate il fuoco sostenibile e consenta l’accesso privo di ostacoli degli aiuti umanitari a Gaza”, ha concluso Callamard.

Oxfam Italia, "primo passo, ma tregua di 2 settimane insufficiente"

“Per quanto una tregua di due settimane non sia assolutamente sufficiente a risolvere la situazione a Gaza, l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza di una risoluzione per il cessate il fuoco rappresenta sicuramente una condizione essenziale per mettere in campo, almeno in parte, la risposta umanitaria di cui la popolazione ha un disperato bisogno”. Lo ha dichiarato Paolo Pezzati portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia.

“Purtroppo però la risoluzione ancora una volta non chiede una tregua permanente, che rappresenterebbe un passo decisivo verso la pace e arriva troppo tardi per gli oltre 32.000 palestinesi di Gaza uccisi e per le altre migliaia di persone scomparse sotto i bombardamenti – ha aggiunto Pezzati -. Da quasi sei mesi, il resto della comunità internazionale chiede la fine del conflitto, il rilascio di tutti gli ostaggi e la fornitura di aiuti senza restrizioni a Gaza, ed è ora che gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite diano finalmente ascolto a questo appello. Adesso sarà cruciale fare tutto ciò che è necessario perché questa risoluzione venga attuata, interrompendo immediatamente la fornitura di armamenti a Israele e ai gruppi armati palestinesi”.

(Photo Credits: Medici Senza Frontiere)