Il Consiglio ecumenico delle Chiese piange la perdita di due donne nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza
In un sentito messaggio di solidarietà, il Rev. Prof. Dr. Jerry Pillay, segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (WCC), ha espresso le sue più sentite condoglianze al Patriarcato latino di Gerusalemme e alle loro famiglie, che attualmente piangono la tragica morte di due donne nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, tra le molte migliaia già uccise a Gaza.
"La perdita di Nahida e di sua figlia Samar, uccise a colpi di arma da fuoco nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, ci rattrista profondamente", ha affermato Pillay.
“Queste morti insensate ci ricordano l’urgente necessità di porre fine al trauma in corso che affligge sia la Palestina che Israele”.
Secondo il Patriarcato latino di Gerusalemme, le due donne sono state vittime di colpi di arma da fuoco da parte delle Forze di difesa israeliane (IDF) il 16 dicembre. Il comunicato del patriarcato racconta gli eventi strazianti, rivelando che le donne sono state prese di mira mentre cercavano rifugio nella parrocchia, noto santuario per molte famiglie cristiane.
“Una donna è stata colpita a morte mentre tentava di portare in salvo l’altra. Altre sette persone sono rimaste ferite mentre cercavano coraggiosamente di proteggere gli altri all’interno del complesso della chiesa”, si legge nella dichiarazione.
Il patriarcato ha sottolineato che l'attacco è avvenuto senza preavviso e ha condannato la violenza come un atto di aggressione a sangue freddo all'interno del sacro terreno della parrocchia, dove non erano presenti combattenti.
Ulteriore disagio è stato causato quel giorno quando un carro armato dell'IDF ha lanciato un razzo contro il Convento delle Suore di Madre Teresa (Missionarie della Carità), parte dello stesso complesso della chiesa. Questo attacco non solo causò danni significativi all’edificio, ma ne distrusse anche il generatore, l’unica fonte di elettricità, e le riserve di carburante vitali.
Ciò ha avuto un impatto disastroso sui 54 residenti disabili del convento, che ora si ritrovano sfollati e senza accesso alle attrezzature mediche necessarie, compresi i respiratori fondamentali per la loro sopravvivenza.
Il WCC continua a sostenere la pace e chiede un cessate il fuoco immediato per prevenire ulteriori perdite e sofferenze nella regione.
(Foto d'archivio)