Israele-Libano: i vescovi della Terra Santa, "la strage dei bambini drusi fermi la strada delle armi"

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L'appello dell'Assemblea degli Ordinari cattolici dopo le 12 giovani vittime colpite da un missile su un campo giochi a Majdal Shams, sulle alture del Golan. La rabbia dei drusi nei confronti di Hezbollah ma anche del governo israeliano. I vescovi contro l'escalation: "Il futuro dei bambini dipendono dalla nostra capacità di trascendere l'odio e di abbracciare i principi della compassione e della coesistenza". Ne riferisce AsiaNews.

La memoria dei 12 bambini drusi uccisi con “un atto di violenza indicibile” sabato 27 luglio a Majdal Shams va onorata “rinnovando il nostro impegno per la pace e rifiutando ogni forma di violenza. La spirale della violenza deve finire”. È l’appello che l’Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa ha lanciato in un messaggio di condoglianze diffuso in queste ore in cui sull’onda della strage compiuta da un missile caduto su un campo giochi in una delle cittadine druse sulle alture del Golan, sono tornati nuovamente a salire alle stelle i rischi di un conflitto a tutto campo tra Israele ed Hezbollah sul fonte libanese.

Nella notte vi sono stati dei raid israeliani su postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, che hanno provocato la morte di due persone e il ferimento di altre tre. Dal canto suo il movimento sciita libanese - che da ottobre sta conducendo attacchi contro il nord di Israele in solidarietà con Hamas, ma evitando fino ad ora un conflitto aperto - continua a smentire la responsabilità della strage, attribuendola a un cattivo funzionamento dell’Iron Dome, il sistema anti-missile israeliano.

Ieri, intanto, nei villaggi drusi sul Golan si sono tenuti in un clima di rabbia e tensione i funerali di 10 delle 12 vittime. La comunità locale accusa di essere stata abbandonata in questi mesi dal governo israeliano e invoca una reazione durissima nei confronti di Hezbollah. Ma forte è stata anche la contestazione nei confronti dei ministri dell’ultradestra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, legata anche ai contrasti creati negli ultimi anni con l’approvazione della contestata legge su "Israele Stato nazione degli ebrei", voluta dalla destra nazionalista e vista dai drusi come un tradimento nei confronti della loro minoranza.

È in questo clima di tensioni e contraddizioni che suonano significative le parole dei vescovi cattolici della Terra Santa. “La perdita di questi bambini è una tragedia indicibile, che lascia un profondo impatto su tutti noi - scrivono -. Esortiamo tutte le parti a cercare la comprensione e il rispetto reciproco, perché da questo dipende il futuro dei nostri figli e delle nostre comunità. Basta con la violenza, l'odio e il disprezzo!”.

“Esortiamo fermamente tutte le parti - continua il testo - ad abbandonare la strada del conflitto e delle armi e a cercare la comprensione e il rispetto reciproco. Il futuro dei bambini e il benessere delle nostre comunità dipendono dalla nostra capacità di trascendere l'odio e di abbracciare i principi della compassione e della coesistenza. Nulla si risolverà con il male delle armi e della guerra! Non lasciamoci vincere dal male, ma vinciamo il male con il bene! (Romani 12,21)”.

“Che il Signore conceda conforto e forza alle famiglie delle vittime - conclude l’Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa - e che il loro ricordo ci ricordi la preziosità della vita e l'urgenza della pace”.

[Questo articolo è stato pubblicato sul sito di AsiaNews, al quale rimandiamo; Photo Credits: AsiaNews]