Gaza: le testimonianze degli operatori umanitari, "lavoriamo sotto costante minaccia di morte"
Gli operatori umanitari delle organizzazioni partner di ActionAid a Gaza continuano a fornire aiuti salvavita a intere famiglie, nonostante il deterioramento delle condizioni in cui si trovano a operare e il percolo costante di perdere la vita. Nelle ultime settimane sono riusciti a fornire cibo a migliaia di persone. Il Centro di sviluppo MAAN ha distribuito 1.150 pasti caldi a Deir-al-Balah, l'Al Aqsa Sport Club ha fornito cesti di verdure a 1.057 famiglie di Al Nusairat e i giovani volontari della Palestinian Development Women Studies Association (PDWSA) hanno distribuito 900 cesti di verdure alle famiglie di Khan Younis. Nel frattempo, il personale degli ospedali gestiti da Al-Awda, partner di ActionAid a Gaza, continua a salvare vite e a far nascere bambini nonostante la critica carenza di medicine e di carburante.
Riham Jafari, Coordinatrice di Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina, ha dichiarato: “Il nostro staff e i nostri partner a Gaza stanno facendo sforzi straordinari per consegnare aiuti vitali. Più e più volte, negli ultimi nove mesi, sono stati costretti ad adattare la loro risposta al rapido mutare delle circostanze, dimostrando di essere straordinariamente flessibili e capaci quando si tratta di servire le loro comunità”.
L'Associazione Wefaq per l'assistenza alle donne e ai bambini (WEFAQ) è riuscita a distribuire 350 pacchetti sanitari alle persone bisognose, oltre a materiali specifici per le donne in procinto di partorire, contenenti kit igienici e vestiti per la madre e il neonato. Questo nonostante il fatto che ottenere beni di prima necessità all'interno di Gaza sia difficile, perché il mercato ne offre pochi e i prezzi sono enormemente gonfiati. Ma a Gaza nessun luogo è sicuro e l'équipe continua a vivere sotto la costante minaccia di attacchi.
Buthaina Subeh, Direttrice di WEFAQ, ha dichiarato: “Ci sono bombardamenti ovunque e noi lavoriamo sotto la minaccia di morte. Ora, dopo che l'esercito israeliano ha minacciato di prendere d'assalto la città di Deir al-Balah, non sappiamo cosa fare... Non c'è nessun posto dove andare... cosa succederà se Deir al-Balah verrà invasa? Cosa possiamo fare?”.
La quantità di aiuti che arriva a Gaza rimane allarmante: solo 710 camion sono stati autorizzati ad entrare finora questo mese, secondo i dati delle Nazioni Unite, quando Gaza già prima del 7 ottobre aveva bisogno di almeno 500 camion di aiuti al giorno per soddisfare i bisogni di base della popolazione. Venti camion che trasportavano le forniture di ActionAid, tra cui prodotti per l'igiene, sono bloccati in Egitto da almeno due mesi a causa delle restrizioni dell’accesso a Gaza dovute alla chiusura dei valichi, mentre gli sforzi per coordinare l'ingresso sono ancora in corso. Questi sono tra i 1.500 camion per Gaza delle Nazioni Unite e delle Ong attualmente in attesa in Egitto, secondo una recente valutazione effettuata da ActionAid e altre organizzazioni.
PDWSA è un’organizzazione partner di ActionAid che offre protezione e sostegno psicosociale alle donne che subiscono violenza a Gaza. Sahar, responsabile dell'organizzazione, ha dichiarato: “Non ci sono istituzioni legali per gestire i casi di violenza di genere e fornire protezione. Le autorità che di solito si occupano di questi problemi sono ora inesistenti. Per le donne che affrontano violenze estreme, che possono vivere in situazioni di pericolo di vita, non ci sono rifugi che possano fornire protezione. Le donne non hanno quasi nessuna privacy. Non abbiamo spazi sicuri per parlare come donne nei campi di sfollati”.
Conclude Riham Jafari: “Il coraggio e la resilienza dei nostri partner di fronte a condizioni assolutamente inimmaginabili è semplicemente stupefacente, ma nessuno dovrebbe lavorare in questo modo. Devono essere forniti più aiuti a Gaza. Chiediamo un cessate il fuoco permanente, ora”.
[Photo Credits: Vita.it]